
Pericolo di avvelenamento negli acquari - myzoo.it
Avvelenamenti nei pesci d’acquario: scopriamo quali sono le cause, gli effetti ele soluzioni per la salute degli ecosistemi acquatici.
Gli acquari sono ambienti affascinanti che ospitano una varietà di specie ittiche, ma dietro la bellezza delle acque cristalline e dei pesci colorati si nasconde un rischio spesso sottovalutato: gli avvelenamenti. Molti appassionati di acquari si concentrano principalmente su batteri, parassiti e virus, ma le malattie più comuni nei pesci sono dovute a condizioni ambientali sfavorevoli e alla presenza di sostanze tossiche nell’acqua. Le sostanze che si possono accumulare in un acquario possono avere effetti devastanti sulla vita marina, rendendo fondamentale la comprensione di questi fenomeni per garantire un habitat sano per i nostri amici a pinne.
Le sostanze pericolose per i pesci
Una delle sostanze che può avvelenare i pesci è l’anidride carbonica (CO2). Sebbene l’avvelenamento da CO2 non sia tra i più comuni, si verifica principalmente quando si imposta in modo errato il sistema di diffusione della CO2 per la fertilizzazione delle piante acquatiche. La corretta diffusione della CO2 deve essere calibrata in base al pH e al KH dell’acqua. Quando i livelli di CO2 aumentano troppo rapidamente, i pesci possono mostrare segni di distress, come agitazione e aumento della frequenza respiratoria. In casi estremi, possono morire per asfissia in pochi minuti. Questa situazione evidenzia l’importanza di monitorare costantemente i parametri dell’acqua per prevenire eventi letali.
Ben più comuni sono gli avvelenamenti causati dall’ammoniaca, una sostanza tossica che si forma in seguito alla decomposizione di materiale organico e ai rifiuti dei pesci. La presenza di ammoniaca nell’acqua è particolarmente pericolosa perché, se non viene trasformata da una flora batterica adeguata, può accumularsi e diventare letale. L’ammoniaca viene convertita in nitriti e successivamente in nitrati da batteri nitrificanti, un processo fondamentale nel ciclo dell’azoto. Senza un’adeguata colonizzazione batterica, i pesci possono sviluppare sintomi preoccupanti: le branchie si ingrossano e subiscono necrosi, mentre la pelle e le pinne mostrano segni di lesioni.

I nitriti, composti intermedi nel ciclo dell’azoto, sono anche molto tossici per i pesci. La loro presenza in concentrazioni superiori a 0,1 mg/l può ridurre significativamente la capacità del sangue di trasportare ossigeno, portando a una condizione nota come ipossiemia. I pesci avvelenati da nitriti possono mostrare segni di stress respiratorio e le loro mucose possono apparire bluastre. Per trattare una condizione di avvelenamento da nitriti, si può utilizzare il blu di metilene, ma è cruciale intervenire tempestivamente, poiché i danni possono diventare irreversibili se non curati in tempo. A differenza dei nitriti, i nitrati sono generalmente meglio tollerati dai pesci, ma è importante mantenere i loro livelli al di sotto dei 50 mg/l per evitare effetti nocivi.
Metalli pesanti e cloro: avvelenamenti inaspettati
Un’altra causa comune di avvelenamento nei pesci è rappresentata dai metalli pesanti presenti nell’acqua di rubinetto, come piombo e rame, che possono danneggiare gravemente la fauna acquatica. Inoltre, il cloro, utilizzato per disinfettare l’acqua potabile, può causare gravi lesioni alle branchie dei pesci, compromettendo la loro capacità respiratoria e portando a morte in caso di esposizione prolungata. Per mitigare questi rischi, è consigliabile utilizzare biocondizionatori, prodotti specifici che neutralizzano le sostanze nocive presenti nell’acqua e arricchiscono l’acquario con oligoelementi essenziali per il benessere dei pesci.
Per garantire un ambiente sano e sicuro per i pesci, è fondamentale eseguire controlli regolari sui parametri dell’acqua. Testare frequentemente i livelli di ammoniaca, nitriti e nitrati, oltre a monitorare il pH e la durezza dell’acqua, è essenziale per prevenire avvelenamenti. Mantenere una buona filtrazione e svolgere cambi d’acqua regolari contribuirà a mantenere l’equilibrio chimico dell’acquario.